“Ciao, amore mio
C’e’ caldo lo stesso caldo del giorno in cui sei nato ed anche se oggi non e’ il tuo compleanno io ti penso lo stesso. Non servono le date per ricordare, il giorno della nascita di un figlio, ti accompagnera’ per tutto il tempo che ti resta da vivere. Porto ancora dentro i tuoi calci dentro la pancia, i tuoi lunghi piedini che accarezzavo quando si impuntavano per stiracchiarsi: avevo una vita dentro, una vita da custodire. Non so quanto ti ho dato, ma so quanto ho ricevuto. Non sentirti mai grande abbastanza. Resta un po’ bambino e come i bambini urla quando hai voglia di urlare, piangi quando hai voglia di piangere e quando hai voglia di ridere regala i tuoi sorrisi agli altri: un sorriso fa bene al cuore. Segna con allegria il trascorrere della tua vita.”
Mamma.
Ci viene insegnato che la vita e’ progressione, un viaggio dalla terra al cielo…su…su…su…sempre piu’ su…ancora piu’ su…Ma per fortuna esiste il ricordo del giorno della propria nascita, il magnifico gioco della regressione, e’ un piccolo rito sciamanico che si ripete ogni anno. Tornare alle origini non e’ retrocedere ma muoversi, lasciarsi andare al Sapere. La forza della madre, della terra, il ventre buio sembrerebbe covare qualcosa di terrificante dentro di se, invece la vita e’ riscaldata proprio dal buio. Dal fecondo buio materno sono nato. Io sono nato al buio come i semi degli alberi e delle piante, al buio come gli animali della terra, dell’ aria e dell’ acqua. Il buio si prende cura della vita tanto quanto lo fa la luce.
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