
Geneva: The tree likes bikes
Ogni giorno mi alzo pieno di ottimismo, non ho una vita di color rosa ma solo perche’ non posso sdraiarmi in qualsiasi angolo a prendere il sole. Mi piace uscire di casa pedalando al alba e rimanere attivo sedici ore. Quello che mi piace e’ mettere il mio granello di sabbia, mettere le mie modeste capacita’ e abilita’ a favore del mio ambiente. La mia esistenza matura inesorabilmente e credo che lo faccia ormai da dieci anni circa in modo vertiginoso. Mi piace uscire a pedalare e sentire il brio, vedo tante persone che fanno lo stesso in tutto pianeta. Vedo addirittura tante di loro che rischiano la pelle. Potrei citarne molte di queste persone ma questo e’ un post personale e non voglio scrivere di talenti invidiabili e coraggio inspiratore. Loro, come me, professano un amore per il pianeta, ognuno dal suo lato, e sanno come mi succede a me, che non vale la pena arrendersi, neppure quando tutto nella vita personale va improvvisamente in frantumi.

Lyon:public service bicycles
Io so che in questa trama, l’ importante non e’ tanto la lucidita’ o la riuscita ma dedicare la vita alle tue convinzioni. Questo mi integra in una rete tenue che pero’ coinvolge tutto il pianeta, per me che sono inquieto la sensazione di forza e’ tremenda. Gesto dopo gesto, volonta’ dopo volonta’. C’ e’ chi ha un piano B, c’ e’ chi protegge i semi della vita, c’ e’ chi ricerca in efficienza energetica, c’ e’ chi avverte e denunzia le economie canaglia, c’ e’ chi prende la bicicletta, c’ e’ chi diffonde il culto alla Mama Tierra, c’ e’ chi inventa il microcredito, c’ e’ chi disegna tecnologie ispirate alla natura, c’ e chi si appassiona ai funghi o c’ e’ chi difende che siamo quello che facciamo.

Barcelona district of Grace. Walking with friends

Berlin: revolutionary bicycle at rest after a day of urban war
Una ragnatela di informazioni ogni giorno mi si mostra con tutto il suo lato oscuro, c’ e’ chi si mobilita affinche’ io fallisca, affinche’ non prenda piu’ la mia bicicletta. C ‘e’ chi non vuole farci sommare. Questa verita’ e’ solo visibile solo agli osservatori della impercettibile quotidianita’. In maggioranza non siamo in grado di essere coscienti di questa rivoluzione silenziosa che cresce nella Terra in tantissime forme. Tra due anni il mondo sara’ molto diverso da come lo abbiamo fino ad ora conosciuto, molte nostre conoscenze saranno inutili perche’ il paradigma cambiera’ e trionfera’ solo chi e’ abituato alla scarsita’ e alla sobrieta’. Siamo forti, ci descrivono deboli e frammentati ma non e’ cosi. Non abbiamo a capo nessun leader, nessuna ideologia, nessuna religione, nessun pensiero unico, abbiamo comuni radici che sono i movimenti indigeni, quelli di giustizia sociale e quelli di giustizia ecologica. Queste tre radici negli ultimi 3 anni stanno convergendo in un unico grande albero. E negli alberi, si sa, non ci sono gerarchie. Questo e’ il primo movimento globale che cambiera’ le cose senza lottare la realta’ esistente, e’ il primo movimento che ha un modello che rende obsoleto qualsiasi modello che gli si contrapponga. L’ umanita’ sa gia’ cosa fare e lo sta facendo con le sue 500.00o mila organizzazioni in tutto il mondo in modo orizzontale. Buona transizione a tutti non scoraggiatevi mai e mi raccomando compratevi una bicicletta robusta. La transizione sara’ meno dolorosa se iniziate a pedalare.
Cor-dial-Mente
Tonuzzu
Fai il primo passo, non devi vedere tutta la scala, fai solo il primo passo.
Martin Luther King
Segnalazioni sui network della transizione nel mondo:
Decrescita energetica e citta’ della transizione
Network della transizione in UK
Video divulgativi sulla transizione
Mappa italiana delle citta’ gia’ in transizione
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